Il legame tra la lingua Piemontese (riconosciuta tale, non solo un dialetto) e quella Jamaicana sembrano non avere apparenti legami semantici. In realtà tutte e due si fregiano dell’appellativo patois, che significa appunto il parlato di una zona precisa. Il fatto che questa zona, più o meno a livello globale per quanto ne sappiamo, coincida con l’alto Piemonte dove Neekoshy ha origini e, dall’altra parte del globo, proprio con la Jamaica appunto, non ci è dato sapere.
Durante gli anni universitari, in particolare il periodo 2006-2007, Neko si reca a studiare e lavorare in Danimarca, dove ha la possibilità (e l’incombenza) di parlare solo inglese: da qui la passione per il patois jamaicano, che apprende con i primi testi disponibili su internet, prendendo in prestito tutti i CD che la biblioteca locale mette a disposizione, strettamente Early Roots, Reggae, Ragga e Dancehall.
Switchare dall’italiano al jamaicano sembra non creare troppi problemi: Grande interesse dietro ai progetti a cui partecipa Neekoshy sta proprio nel fatto di riuscire a sentire una lingua quasi del tutto nuova e incomprensibile nei paesini della provincia italiana, luoghi dove, insieme alla crew Torino Bass Culture, vengono svolti la maggior parte dei live e dj set.
Allontanarsi dalle proprie radici, spesso, non porta che ad un ritorno alle stesse: E’ proprio così che, dopo anni di soundbwoing in giro per l’Italia e l’europa, Neekoshy decide di tornare, anche a vivere, nelle proprie zone.
Si attraversa una montagna per passare dalla Val Chisone alla Val Pellice, da dove il toaster è nato a dove risiede tutt’ora.
I brani che fanno da colonna sonora a questa scalata sono Pas Ou Jour, con il feat dell’amico Tito Sherpa e Sciapu J Oss, con un altro grande amico e producer, Phine.
In giro per il web si possono trovare altre piccole perle come ‘La Borsetta d Mama’ e ‘Roots Raids’, brani che fanno rientrare e pieno diritto Neekoshy non solo nell’underground nazionale ma anche in quello che può definirsi una sorta di cantautoriato moderno.
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